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21/12/07: NELLE NOTIZIE DEL GIORNO SPECIALE MERCATO ! - Sotto i sondaggi -

giovedì 20 settembre 2007

LA STORIA DELLA JUVENTUS - 3° PUNTATA
IL QUINQUENNIO D’ORO (1931-1935)
E LA COPPA DELL’EUROPA CENTRALE
L'anno successivo, la società bianconera si rafforzò con l'allenatore Carlo Carcano e l'interno Giovanni Ferrari, entrambi provenienti dall'Alessandria, e cominciò a dimostrare di essere la nuova, vera potenza calcistica dell'epoca, dando il via ad un grande ciclo vincente che li portò a conquistare cinque titoli nazionali consecutivi dalla stagione 1930-31 alla stagione 1934-35 (record eguagliato in Italia solo dal Grande Torino, nel corso degli anni quaranta del secolo scorso), grazie a grandi giocatori come il trio d’origine argentina Renato Cesarini, Raimundo Orsi e Luis Monti, oltre al mediano Luigi Bertolini.Nella stagione 1930-31, con 79 reti e 55 punti, la Juve vinse lo scudetto con quattro punti di vantaggio sulla Roma. Il 1931 è stato anche l'anno della cosiddetta “zona Cesarini”. La stagione successiva, con 97 reti ed un eccezionale girone di ritorno, staccò, sempre di quattro lunghezze, il Bologna, stabilendo il record di 10 vittorie consecutive. Nella stagione 1932-33, con 94 reti, nonostante le sconfitte contro l’Ambrosiana e il Napoli di Sallustro e Vojak (ex bianconero) al inizio del campionato, vinse lo scudetto con otto punti di vantaggio rispetto all'Ambrosiana-Inter. L'incontro chiave, il 18 dicembre 1932 contro tale squadra, a Torino, si giocò di fronte a 14 mila spettatori e un incasso di 140 mila lire. Il giovane Felice Placido Borel II (detto Farfallino) realizzò 29 reti in quel campionato e 32 nel campionato successivo (miglior cannoniere stagionale della storia juventina in Serie A). Precisamente nel 1933, la Juventus fece il suo primo ingresso allo Stadio Comunale "Benito Mussolini" (successivamente ribattezzato "Vittorio Pozzo" e, dopo i giochi olimpici invernali del 2006 Stadio Olimpico), costruito per ospitare i Giochi Universitari Mondiali e utilizzato dalla squadra sino alla vittoria nella finale della Coppa Uefa 1990.Nella stagione 1933-34, con 98 reti e 54 punti (uno in meno della stagione precedente), la Juventus, rafforzata dall'arrivo di Teobaldo Depetrini, batté nuovamente l'Ambrosiana.Nello stesso anno, la Nazionale partecipò ai Mondiali di calcio in Italia, vincendo il trofeo con 9 giocatori juventini tra i convocati (venne, infatti, soprannominata “Nazio-Juve”). Dopo quel mondiale, il portiere Giampiero Combi (convocato in extremis dopo che il titolare Ceresoli si era rotto un braccio) lasciò la Signora e l’attività sportiva.I bianconeri, infine, conclusero il "Quinquennio d'Oro" nella stagione 1934-35, il primo campionato a 16 squadre. Con un'età media molto elevata (33 anni di Monti, Orsi e Caligaris, 32 di Rosetta), la Juve arruolò i giovanili Alfredo Foni e Pietro Rava e promosse dal vivaio Guglielmo Gabetto e vinse all'ultima giornata il suo quinto scudetto di fila, a due punti dalla solita Ambrosiana.Nel dicembre 1935 si ebbe un avvicendamento sulla panchina bianconera: al posto di Carcano, subentrò il dirigente Benè Gola e Carlo Bigatto I. A metà stagione, Orsi lasciò la squadra e tornò in Argentina.Le vittorie in Italia consentirono alla Juventus di avvicinarsi alle prime esperienze in campo internazionale, partecipando alla Coppa dell'Europa Centrale (o Mitropa Cup, una sorta di "antenata" della Coppa dei Campioni), approdando in quattro occasioni consecutive alle semifinali del torneo (dalla stagione 1931-32, seconda partecipazione dei torinesi alla Coppa, alla stagione 1934-35). Il 14 luglio 1935 morì in un incidente aereo, davanti al porto di Genova, il presidente bianconero Edoardo Agnelli. Questo avvenimento, con la partenza di alcuni altri campioni come Cesarini e Ferrari, influì negativamente sul rendimento della squadra, che chiuse il campionato al 5° posto, con Virginio Rosetta come giocatore-allenatore.Sul finire degli anni trenta del secolo scorso, la società bianconera aggiunse alla sua bacheca soltanto due Coppe Italia: la prima fu ottenuta al termine della stagione 1937-38, dopo la vittoria finale sul Torino (3-1 per i bianconeri all'andata e 2-1 al ritorno); la seconda arrivò nella stagione 1941-42 quando, nella doppia finale, la Juventus sconfisse il Milan (pareggio per 1-1 a Milano e vittoria per 4-1 a Torino, con tre reti della stella albanese Riza Lushta).Nel 1938, i bianconeri si classificarono secondi in campionato a due punti dall'Ambrosiana Campione d'Italia.Dodici anni dopo la fine del "Quinquennio", dopo la sospensione del campionato nel 1944 e nel 1945, ritornò un membro della famiglia Agnelli alla guida della Juve: nel 1947 diventò presidente Gianni Agnelli (uno degli figli di Edoardo), che sostituì Pietro Dusio, e che restò alla guida della squadra fino al 1953.

ALLA PROSSIMA CON " LA SQUADRA DELLA PRIMA STELLA, IL TRIO MAGICO (1958 - 1961) E LA PRIMA DOPPIETTA".

6 commenti:

Domenico ha detto...

Grazie per il complimento, anke se ho solamente inserito un banner. Sono modesto, eh. Ciao.

MAURO ha detto...

ciao stefano bello il tuo blog. se ti va visita il mio http://juveinblog.blogspot.com/

davide ha detto...

ciao bella questa serie di post dedicata alla storia della Juventus. complimenti. ti invito a voare il mio nuovo sondaggio per il popolo juventino.

PS. ma come fai a mettere il testo scorrevole???

Domenico ha detto...

Scusa, ho notato solo ora ke il tuo 1° post l'hai intitolato "I love juventus". ORA KI MI PAGA I DIRITTI???
SKERZO CIAO!!!

Domenico ha detto...

leggi il mio nuovo post. l'ho messo ora!!!

Domenico ha detto...

Bè, visto ke 6 un amico e per giunta juventino te lo dico: io mi chiamo Domenico e il mio nome d'arte è dovuto al fatto ke Paperino (donalduck in inglese) è il mio personaggio della Disney.
6 soddisfatto ora? Ti ho detto di + di quel ke volevi sapere. E comunque uno dei miei amici lo sa già, quindi è giusto ke lo riveli anke a te, nn credi???